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L'anniversario, Bajani. Ritratto struggente di una donna "a perdere".

  • Writer: Michela Bilotta
    Michela Bilotta
  • May 8
  • 2 min read

Non servono trattati sul patriarcato quando basta leggere questo strepitoso romanzo di Bajani, nel quale una prosa maestosa si arrampica agevole fino a raggiungere le vette della letteratura.

E, in un panorama editoriale nel quale gli stomaci affamati di letteratura restano spesso a digiuno, questo libro è pietanza sofisticata.


Con una scrittura tagliente, potente e incisiva, ne L’anniversario Bajani estrae dalla roccia la figura della madre, sottraendola all’ingombrante ombra paterna e restituendole, in scrittura, quell’identità che non le è stata riconosciuta in vita.


Attraverso una non comune capacità di analisi, lo scrittore mette in luce i meccanismi ricattatori messi in atto dal padre, il cui comportamento predatorio trova sponda e sostegno in un condiviso sistema patriarcale all’interno del quale la madre non può che restare ai margini, finendo con il perdere sé stessa.


Il marito diventa metro e misura del suo orizzonte e la priva delle amiche, della famiglia, del potere decisionale, della dignità, in un soffocante gioco delle parti dove la vittima aderisce completamente al ruolo che le assegna il carnefice. E in questa impari assegnazione dei ruoli, il figlio si presta al copione che gli viene imposto e, come gli rinfaccia la sorella, rinuncia alla lotta congiunta contro il tiranno in favore di una prostituzione dei gesti che ha come unico scopo quello di evitare il peggio.


Nel decimo anniversario del giorno in cui ha deciso di non rivedere mai più i genitori, il protagonista decide di mettere su carta i motivi che, dopo anni di soprusi e ricatti emotivi, lo hanno spinto a questa scelta estrema, dettata non dalla razionalità, che aborrisce questo tipo di soluzione, ma dall’istinto di sopravvivenza.


Bajani ci consegna un libro struggente che ferisce, colpisce e disarma per farsi, alla fine, liberazione


Come solo la grande letteratura sa fare.


IL VINO

Il vino è il Nebbiolo, in omaggio ai luoghi del romanzo, vino dalle note persistenti, come i ricordi dei traumi familiari.

 
 
 

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Chi sono

Mi chiamo Michela Bilotta, sono nata a Salerno, ma vivo da oltre dieci anni a Bruxelles, dove mi occupo di comunicazione e ufficio stampa. Ho pubblicato guide turistiche, racconti, manuali per concorsi a cattedra.  La Metrica dell'oltraggio è il mio primo romanzo.

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