Curioso il destino di questo libro che, pubblicato per la prima volta nel 1965, passò quasi del tutto inosservato, vendendo poche copie. Sarà riscoperto circa quarant’anni dopo, diventando un fenomeno editoriale in tutto il mondo. E, quando lo si legge, è facile intuirne il motivo.
La storia di William Stoner è il ritratto indimenticabile di un uomo che attraversa i dolori e le delusioni della vita con un'inattaccabile dignità e che mantiene saldo il suo profilo identitario anche di fronte ai feroci colpi del destino. Dietro la patina delle giornate che sembrano susseguirsi tutte uguali, si intravede una passione trattenuta, ma non per questo meno autentica, che percorre la vita di Stoner nel suo difficile rapporto con la moglie, nel suo amore mutilato per la figlia, nelle dinamiche relazionali con i colleghi e in quelle, palpitanti e salvifiche, con i suoi studenti.
Esemplare il talento dello scrittore nel far compiere un passo indietro alla prosa, che quasi si schernisce, per mettere in piena luce il contenuto. Forse il successo di questo romanzo risiede nel riuscire a suscitare l’intero campionario di emozioni del lettore e farlo schierare senza tentennamenti, sorpreso e ammirato, dalla parte del suo memorabile protagonista. Un inno alla dignità e alla resilienza.
- Ma non capisce, Mr Stoner ?, domandò. - Non ha ancora capito? Lei sarà un insegnante. All’improvviso gli sembrò che Sloane si stesse allontanando, insieme alle mura dell’ufficio. Si sentì sospeso nell’aria aperta, mentre la sua voce diceva: - È sicuro? - Ma certo, disse dolcemente Sloane. - Come può dirlo? Come fa a saperlo? - È la passione, Mr Stoner, disse allegro Sloane, la passione che c’è in lei. Nient’altro.”

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