Crossroads. Quando il sogno americano si infrange.
- Michela Bilotta
- Apr 8
- 1 min read
Crossroads, Jonathan Franzen. Quando il sogno americano si infrange sotto il peso delle illusioni
Pochi scrittori riescono, come Franzen, a imbrigliare l’attenzione in una lettura ipnotica, facendo sprofondare il lettore, un passo alla volta, in un universo narrativo di straordinaria vividezza, dove i personaggi, i paesaggi, i conflitti e le strutture emotive si intrecciano con coerenza ed efficacia.
Crossroads, primo romanzo di una trilogia (eccellente la traduzione italiana di Silvia Pareschi), è ambientato nella sperduta provincia americana degli anni Settanta e segue le vicende della famiglia Hildebrandt, composta dal reverendo Russ, uomo di ferrea disciplina morale, ma divorato da un’incessante ambizione e da un inconfessabile desiderio, dalla moglie Marion che, dietro l’impassibile corazza, nasconde la paura che i segreti del suo passato vengano a galla, e dai tre figli, ognuno alle prese con i demoni della propria anima e con il disperato tentativo di mostrare al mondo un volto diverso da quello autentico.
I demoni segreti di una famiglia
Clem, il primogenito, rifiuta i privilegi di ragazzo bianco e, contravvenendo al rigido pacifismo del padre, decide di arruolarsi per il Vietnam. La secondogenita, Becky, è la ragazza più popolare della scuola e tenta in tutti i modi di entrare nelle grazie di Tanner, avvenente giovane del posto, anche se questo significa entrare nel gruppo spirituale di Crossroads, gestito dall’acerrimo nemico del padre, il reverendo Ambrose, figura opaca e manipolatrice che è riuscita ad accaparrarsi le simpatie della comunità locale, oscurando Hildebrandt. Su tutti spicca il personaggio di Perry, il figlio più piccolo, un adolescente dalla mente geniale, ma invischiato nella droga.

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