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Tre, Valérie Perrin. Storia di un’amicizia che diventa fortezza

Writer: Michela BilottaMichela Bilotta

È l’amicizia il punto nodale di questo romanzo di Valérie Perrin, incentrato sul legame, apparentemente indissolubile, che unisce Nina, Adrien ed Étienne sin dai banchi delle scuole elementari di una piccola località della provincia francese.



Nina, abbandonata dalla madre, vive con il nonno, ed è una ragazza intelligente e generosa, con uno spiccato talento artistico. Etienne è affascinante, sicuro di sé, audace e spavaldo, ma invisibile agli occhi del padre, mentre Adrien, timido e impacciato, vive con la madre, dopo che il padre si è rifatto un’altra famiglia mantenendo con lui solo un rapporto di facciata. E in un’amicizia che diventa fortezza, ognuno di loro trova riparo alle delusioni implacabili dell’adolescenza, al dramma dell’abbandono, alle fragilità di un’età difficile.



La vita, tuttavia, interviene a gamba tesa portando con sé il canto delle sirene delle dipendenze, i rapporti di coppia tossici e asfissianti, la vergogna di accettarsi e mostrarsi diversi, la gelosia, il senso di esclusione. Le incomprensioni finiscono con il minare un’amicizia che sembrava inscalfibile e che, invece, non riesce a colmare i vuoti lasciati aperti da adulti distratti e irresponsabili, e a sanare le ferite delle perdite ingiuste e incomprensibili.




Alla Perrin il merito di aver magistralmente descritto i sentimenti amplificati di un’età in cui si è esposti, spesso nudi e indifesi, al mondo, e aver indagato il legame assoluto delle amicizie che fanno sentire inclusi, escludendo, di contro, gli altri dalla propria linea d’orizzonte. E’ l’età del “noi contro tutti”, delle canzoni cantate a squarciagola sulla spiaggia, delle vacanze trascorse insieme, delle famiglie dell’uno che diventano famiglia anche degli altri.



Attraverso un brillante lavoro di montaggio, l’autrice ripercorre le vite dei tre protagonisti nell’arco di trent’anni consegnandoci una storia sfaccettata e pluriprospettica, dalla potenza cinematografica e caratterizzata da dialoghi fortemente realistici. Una storia emozionante sul tempo che passa, divide e, forse, riunisce.



IL VINO

Il vino da abbinare è un Cremant della Borgogna, in omaggio ai luoghi del libro, un bianco frizzante fresco e vivace, dal colore dorato come i sogni giovanili.


 
 

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Chi sono

Mi chiamo Michela Bilotta, sono nata a Salerno, ma vivo da oltre dieci anni a Bruxelles, dove mi occupo di comunicazione e ufficio stampa. Ho pubblicato guide turistiche, racconti, manuali per concorsi a cattedra.  La Metrica dell'oltraggio è il mio primo romanzo.

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